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Un appuntamento fisso ormai, dal lontano 1998, la Giornata Mondiale Senza Tabacco è stata istituita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per sensibilizzare l’opinione pubblica sui problemi legati al fumo e incoraggiare le persone ad astenersi per almeno 24 ore dal consumo di tabacco, invitandole a smettere di fumare in via definitiva.

Il rapporto tra l’uomo e il fumo ha origini antiche, alcune civiltà precolombiane lo utilizzavano per mettersi in contatto con le divinità, il fumo aveva dunque una funzione sacra. Oggi, chiaramente, questa accezione non esiste più sebbene i fumatori, probabilmente, considerino comunque sacre le sigarette. Il fumo viene considerato dagli esperti alla stregua di una tossicodipendenza proprio perché genera assuefazione, eppure viene tollerato dai governi perché produce ingenti guadagni grazie ai monopoli di stato.

I fumatori nel mondo sono circa 650 milioni: il fumo è responsabile ogni anno della morte di 5 milioni di persone per patologie correlate al tabacco, in particolare cancro, malattie cardiovascolari e respiratorie. Le proiezioni indicano che il numero è destinato a salire: i decessi potrebbero essere 10 milioni nel 2030, se non ci sarà un’inversione di tendenza. Con queste giornate e con le campagne antifumo, l’obiettivo è abbattere il numero dei fumatori del 30% entro il 2025.
In Europa i fumatori sono circa 4,5 milioni, con 650 mila decessi l’anno direttamente correlabili al tabacco. In base alle statistiche il 50% muore 14 anni prima rispetto all’età media, e chi fuma è in genere affetto per più anni da cattive condizioni di salute (Oms/Who, 2014).
Una recente indagine dell’Oms ha aggiunto un altro dato poco confortante: quasi il 30% dei giovani fuma, e le ragazze fumano più delle donne adulte. La ragione sta probabilmente anche nel fatto che le nuove generazioni sono più sensibili alle mode alimentate dalla pubblicità e dal cinema: quindi se un loro “idolo” è uno smoker, ci mettono poco a imitarlo.
In Italia si fuma meno che nel resto d’Europa (dove la media è del 26% con greci e bulgari pecore nere rispettivamente al 38 e al 35%), ma è anche vero che per la prima volta in dieci anni aumenta la vendita di sigarette (+0,5%). Ciò che preoccupa è invece lo stallo: l’età media dei fumatori è 44,7 anni, quella a cui si inizia 18, quella a cui si smette 42. Significa che ogni anno un certo numero di persone smette di fumare, ma viene subito sostituito da un ugual numero di giovani che inizia.

Ai sensi della Convenzione quadro dell’OMS sul controllo del tabacco, i paesi dovrebbero aumentare le tasse e il prezzo sui prodotti del tabacco per ridurne il consumo. La ricerca mostra che l’aumento delle tasse è più efficace nel ridurre il consumo di tabacco tra i gruppi a basso reddito e tra i giovani che iniziano a fumare. Un aumento del prezzo del tabacco del 10% diminuisce il consumo di tabacco di circa il 4% nei paesi ad alto reddito e fino all’8% nella maggior parte dei paesi a basso e medio reddito.
In pratica, l’aumento delle tasse sul tabacco è considerato la misura più conveniente di controllo sul tabacco.

Se smetti ci guadagni perchè:

Entro 20 minuti
– si normalizza la pressione arteriosa
– si normalizza il battito cardiaco
– torna normale la temperatura di mani e piedi

Entro 8 ore
– scende il livello di anidride carbonica nel sangue
– si normalizza il livello di ossigeno nel sangue

Entro 24 ore
– diminuisce il rischio di attacco cardiaco

Entro 48 ore
– iniziano a ricrescere le terminazioni nervose
– migliorano i sensi dell’olfatto e del gusto

Entro 72 ore
– si rilassano i bronchi facilitando il respiro
– aumenta la capacità polmonare

Da 2 sett. a 3 mesi
– migliora la circolazione
– camminare diventa sempre meno faticoso
– aumenta del 30% la funzione polmonare

Da 3 a 9 mesi
– diminuiscono affaticamento, respiro corto, sinusite e tosse
– aumenta il livello di energia generale

Entro 5 anni
– la mortalità da tumore polmonare per il fumatore medio (un pacchetto al giorno) scende da 137 per centomila persone a 72

Entro 10 anni
– le cellule precancerose vengono rimpiazzate
– diminuisce il rischio di altri tumori, alla bocca, alla laringe, alla vescica, ai reni

A questi aspetti che riguardano la salute aggiungiamo anche il fattore economico, un bel pò di soldi risparmiati!

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