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La Lega del Filo d’oro non aiuta solo i bambini e le persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali a sfruttare al meglio le proprie potenzialità, ma supporta anche le famiglie, offrendo sostegno per consentire ai genitori di stare vicini ai propri bambini nel modo migliore.
. “Adotta un mondo di SÌ” è la campagna che incentiva le donazioni regolari che consentono alla Lega del Filo d’Oro di dire sì alle potenzialità di tanti bambini sordociechi.
Testimonial della campagna “Adotta un mondo di sì” è il piccolo Agostino.
Agostino è l’esempio perfetto di come la Lega del Filo d’Oro guarda alle persone che incontra: infatti, come testimonia la mamma, “dopo aver passato molti mesi in ospedale senza muoversi, una volta arrivato alla Lega del Filo d’Oro, è stato trattato da bambino, e si è cominciato a lavorare sulle sue potenzialità”.
Agostino è nato con la sindrome di Charge, una patologia rara che comporta gravi problemi all’udito e alla vista, ai quali si aggiungono difficoltà nella respirazione, malformazioni cardiache e ritardi nella crescita e nello sviluppo cognitivo. I primi 8 mesi della sua vita li trascorre in ospedale, trattato da malato e non da bambino. Di conseguenza viene presa la decisione di trasferirlo al centro di Osimo per affidarlo alle amorevoli cure dell’équipe di Lega del Filo d’Oro che crea un programma di fisioterapia ideato e sviluppato per consentire ad Agostino di imparare a stare seduto e per consentirgli anche di camminare.
A poco a poco Agostino sta imparando anche il linguaggio dei segni e, come la maggior parte dei bambini, la prima parola che ha imparato a segnare è stata proprio “mamma”.
Adotta un mondo di sì che si pone come obiettivo principale quello di aiutare i bimbi, come Agostino, e le loro famiglie garantendogli assistenza da parte di specialisti che riescono a migliorare la qualità di vita dei bambini, consentendogli di fare progressi giorno dopo giorno.
Quando nasce un bambino sordocieco e/o pluriminorato psicosensoriale dai medici, infermieri ma anche gli stessi familiari, risuonano una serie di NO: “NON può, Non riesce, non potrà fare” perché nel bambino si vedono solo le mancanze e non le potenzialità. Alla Lega del Filo d’Oro invece, non si guarda a quello che il bambino non può fare, ma quello che Può fare, lavorando sui sensi residui e valorizzando le potenzialità.
Per cui dove gli altri dicono NO, la Lega del Filo d’Oro risponde con un “Sì, si può fare”, lavorando sui residui. Da qui “Un mondo di sì”
“Caro Agostino, bambino mio, anche se sei ancora piccolo, mi hai già insegnato tante cose. La più importante di tutte è che non esistono i “no”. Che c’è sempre un “sì”, una possibilità, una speranza in ogni situazione.”

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