“Bambino al naturale” vita di una mamma che sostiene le mamme

Il 7 giugno a Reggio Emilia l’associazione Amaltea ha organizzato un evento per famiglie, rivolto specialmente alle mamme, per promuovere uno stile di accudimento che vede il bambino “crescere secondo natura”.

“-Crescere secondo natura-, è un’iniziativa dedicata ad un approccio naturale alla maternità, rispettoso dei bisogni del bambino.
Sotto i portici del chiostro abbiamo trovato: una mostra mercato a tema, dove è possibile toccare con mano ed acquistare fasce, pannolini lavabili, vestitini in cotone bio, prodotti di cosmesi naturale, lettini montessoriani, libri e giocattoli, ma anche provare un massaggio shiatsu, degustare un cestino di frutta appena colta”

bambino al naturale

Non vi anticipo altro, ho avuto l’occasione di scambiare due parole con la presidentessa dell’associazione Rita Tirelli, che si è occupata dell’organizzazione dell’evento,  ed ho avuto il piacere di scoprire l’attività svolta da Almatea, che mi sento personalmente di promuovere perche, a mio avviso, svolge un compito molto importante di informazione e sostegno alle mamme della zona.

Ciao Rita, raccontaci qualcosa di te e del tuo lavoro.

Ciao a tutte, sono Rita, abito in provincia di Reggio Emilia e sono la mamma di un bimbo di quasi 5 anni, allattato a lungo e portato prima in fascia e poi in mei tai, “come i koala”, come dice lui. Sono una educatrice perinatale, parola complicata per dire che mi occupo di futuri e neo genitori: organizzo corsi di accompagnamento alla nascita, di movimento in gravidanza, incontri post nascita sull’ allattamento, svezzamento, sonno e faccio molte consulenze a domicilio alle mamme che hanno appena partorito. Dal mese di marzo dell’anno scorso ho fondato, insieme a due amiche, Sara ed Annalisa, l’Associazione Amaltea.

Come è nata la tua organizzazione e quali sono i suoi principi, perché hai scelto di dedicarti alle mamme e di impostare il tuo lavoro nello stile di accudimento naturale?

La nostra Associazione, Amaltea, nasce dall’esperienza di maternità che ognuna di noi ha vissuto, un’esperienza caratterizzata, nei primi mesi, da grande solitudine e dalla scoperta che il confronto ed il supporto di altre mamme potevano essere un mezzo potente ed utilissimo per uscire da questa solitudine e risolvere piccoli e grandi problemi. Sara, Annalisa ed io abbiamo iniziato come volontarie in gruppi alla pari di mamme e poi, pur continuando a svolgere anche questo tipo di attività, abbiamo deciso di studiare, di specializzarci seguendo il percorso di formazione del MIPA ed infine di fondare la nostra Associazione.

Crediamo in una genitorialità ad alto contatto, in cui l’ascolto dei bisogni è al centro dell’agire come genitori e crediamo che ogni madre e padre abbiano le competenze per poter crescere al meglio il proprio bambino.

Crediamo che ogni bambino venga al mondo sapendo quali sono le sue necessità per crescere in modo sano e armonico e che abbia il diritto di essere ascoltato, compreso e di ottenere risposte adeguate da parte degli adulti.

Ho scelto di dedicarmi alle mamme ed ai loro bambini perché penso che la maternità sia un’esperienza unica, meravigliosa, ma che essa acquisisca ancora più significato se è condivisa, allargata, vissuta insieme ad altre mamme, ad altre donne. Trovo che il confronto, lo scambio, la contaminazione di esperienze e culture sia estremamente arricchente, sia per chi riceve, che per chi dà.Ho scelto di allattare mio figlio molto a lungo, di portarlo, di farlo dormire con me, di non lasciarlo piangere, di cucinare cibi sani e buoni per lui: queste scelte, frutto di riflessioni, incontri, letture sono state traslate anche nella mia attività con le mamme ed i papà. Aggiungo, però, che ho assoluto rispetto per le mamme che fanno scelte diverse dalla mia e che, come educatrice perinatale, sono a disposizione e a supporto di tutte le mamme, qualunque sia il loro stile genitoriale.

Noi di MaVie sosteniamo il babywearing, l’allattamento naturale e l’alto contatto: cosa puoi dirci a riguardo?

Allattare un bambino al seno è una delle esperienze più emozionanti ed intense che una madre possa vivere: nell’allattare la madre dà al proprio bambino non solo il miglior nutrimento di tipo fisico che possa esistere al mondo, ma anche un nutrimento affettivo, spirituale, chiamatelo come volete, di enorme importanza.

Alle mamme ad alto contatto spesso viene detto che i loro bambini saranno dei “mammoni”, che avranno scarsa autonomia: al contrario molti autorevoli studi dimostrano che il rispondere ai bisogni del proprio bambino con amore, attenzione e mettendosi in ascolto crea solide basi per la formazione dell’autostima, dell’indipendenza futura.

Credo molto, infine, nel babywearing per diversi motivi: il primo è che un bambino, in fascia, riesce a ritrovare quella situazione di contatto e di contenimento che ha vissuto nei novi mesi di gestazione; nella fascia il bimbo sente il calore, l’odore, i rumori del corpo della sua mamma e “magicamente” dorme. La mamma ed il papà quando portano hanno le mani libere: la fascia ed il mei tai sono quindi anche una scelta estremamente pratica.
Quali problemi affronti nella quotidianità rapportandoti con questo ambiente?

I problemi maggiori riguardano una certa diffusa disinformazione sull’allattamento e sul comportamento di un neonato, anche tra chi dovrebbe essere di supporto alle mamme dei primi giorni dopo il parto.

Sai darci qualche spunto di riflessione e/o un messaggio che tu e la tua organizzazione volete trasmettere alle mamme di oggi e alle mamme del futuro?

Domanda molto impegnativa :) Quello che vorrei trasmettere a tutte è la consapevolezza che la mamma e nessun altro è la massima esperta del proprio bambino o bambina e che, ponendosi in un atteggiamento di ascolto il nostro bambino ci saprà dire tutto quello di cui ha bisogno, ovvero, come diceva mio figlio quand’era piccolo di “latte, coccole e caldino”.

AMALTEA_small

Rispondi