“La vita non è altro che una veloce successione di cose inutili.”

83679-050-69278970Così la pensava Jane Austen, una tra le più amate scrittrici di tutti i tempi e, conoscendo la sua storia, non aveva poi tutti i torti. Nata il 16 dicembre del 1775 nel villaggio di Steventon in Inghilterra, condusse una vita semplice, in linea con i suoi tempi e con i passatempi tipici delle donne di quel periodo. Non si sposò e non ebbe figli, dedicandosi in gran parte alla scrittura e all’educazione dei suoi numerosi nipoti. 

In quell’epoca e nel suo ambiente, le donne passavano gran parte del tempo ricevendo visite, passeggiando, andando a far visita e le occasioni di incontro più attese erano i balli. Tutto questo infatti lo ritroviamo nelle sue opere; durante i balli, grandi protagonisti dei romanzi di Jane, le ragazze avevano la possibilità di stringere amicizie e soprattutto di trovare un marito. Siamo in un periodo storico in cui non c’erano molte libertà per le donne e le serate danzanti erano un’occasione per trovare un buon partito col quale accasarsi.

Non mi soffermerò qui sui romanzi della Austen, ma chi di noi non ha sognato con “Orgoglio e pregiudizio“? Personalmente lo ho letto così tante volte che la mia copia (quella che comprò mia madre da ragazzina) è ormai distrutta. Amori fatti di sguardi, equivoci…..atmosfere da sogno per ogni ragazza di qualunque periodo storico, sebbene sia stato scritto dall’autrice nel 1797 e pubblicato nel 1813!

Ma cosa rende così speciali i romanzi di questa donna?

Sono vari i motivi e tra questi sicuramente le varie sfumature dell’animo umano che ritroviamo nei suoi personaggi, sia maschili che femminili. Ognuno ha le sue peculiarità che Jane descrive nel bene e nel male col solo intento di farceli conoscere e spesso trattandoli con delicata ironia. Le storie si svolgono sempre in ambienti da lei direttamente conosciuti, il che risulterebbe quasi noioso se non si conoscesse il suo modo di scrivere; la prosa elegante, l’acuta analisi del conflitto tra esigenze psicologiche e morali, regalano alla sua narrativa una non comune complessità. Non ci si stanca mai di leggere Jane Austen!

Nella sua breve vita non lasciò mai l’Inghilterra. Visse a Steventon, nello Hampshire, poi nella città termale di Bath, che non le piacque perché caotica e mondana, e dopo la morte del padre si trasferì con la madre e la sorella Cassandra a Southampton, prima a casa di uno dei suoi fratelli e poi nel 1809 nel cottage di Chawton, messo a loro disposizione da un altro fratello. Jane era infatti la settima di 8 figli, seconda femmina dopo Cassandra, di due anni più grande, che fu la sua più grande confidente. Fu proprio lei che la accompagnò a Winchester per farla visitare da un famoso medico quando Jane era già gravemente malata. Le sue condizioni di salute erano però troppo gravi e morì proprio in questa città a causa della tisi il 18 luglio 1817 (199 anni fa), prima di poter compiere 42 anni. 

Ciò che sappiamo di Jane è stato ricavato in gran parte dalle sue lettere, ma purtroppo molte di queste furono bruciate dalla sorella Cassandra, forse proprio per mantenere riserbo sui più profondi sentimenti della scrittrice. Possiamo darle torto? Un animo così nobile ha diritto a tenere per sé ciò che agli altri non voleva mostrare.

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