“Apprendi l’arte e mettila da parte” (o giù di lì), credo che non ci sia affermazione più vera di questa.

Quando avevo otto anni, durante l’estate, ho chiesto a mia nonna se poteva insegnarmi qualcosa da fare e lei allora, il giorno seguente, tornò dal mercato con un paio di ferri dritti e un bel gomitolo verde.

Mai avrei pensato che ciò che mi era stato insegnato quell’estate avrei potuto impiegarlo quasi vent’anni dopo per dare un po’ di colorata felicità a dei bambini con una grande fretta di nascere e ai loro genitori.

Quando un bimbo nasce prima del termine della gravidanza, cogliendo alla sprovvista tutti, genitori compresi, purtroppo bisogna ricorrere alle cure della terapia intensiva neonatale, un grande reparto con tante incubatrici che cercano di preparare questi piccini al viaggio della vita.

Dal 2008 in queste incubatrici non è strano vedere i bimbi vestiti con dei piccolissimi capi fatti a mano in lana morbidissima e pregiata; cappellini grandi quanto una mela, scarpine piccole come mezzo pavesino.

Dietro a questi punti colorati ci sono le mani di Cuore di maglia.

Cuore di Maglia è una associazione nata da un’idea di Laura Nani. Si occupa di portare all’interno delle terapie intensive neonatali tante coccole colorate sia per i bimbi che per i genitori.

Si occupa di quello che oggi viene riconosciuto in modo internazionale con il termine di “care”: rendere più umano il percorso in reparto dei piccoli guerrieri, rendere più confortevoli le incubatrici e le cure mediche a cui vengono sottoposti.

Non avevo mai sentito parlare di Cuore di maglia sino ad un giorno di ottobre di due anni fa. Il destino ha voluto che io, sarda, incontrassi a Roma una signora di Milano che lavorava con tantissimo amore a maglia con dei ferri piccolissimi! Erano dei ferri così piccoli che all’inizio non riuscivo nemmeno a capire se di maglia si trattasse.

Poiché sono una grande curiosa, ma anche una grandissima sfacciata, le ho chiesto subito cosa stesse facendo e lei mi mostrò piena di gioia, un mini berretto, rosso, davvero piccolissimo ma delizioso in ogni dettaglio.

Fu in quel giorno che scoprii Cuore di maglia e grazie alla mia ormai amica milanese sono entrata in contatto con la mia Ambasciatrice di Cagliari.

Cuore di maglia è presente in più di 50 ospedali italiani.

Ogni grande città ha la sua ambasciatrice: una Cuoressa che si occupa di coordinare le consegne dei corredini negli ospedali e fissare gli appuntamenti con le Cuoresse, cioè tutte le persone che lavorano a maglia per il progetto, in luoghi chiamati knit caffè, dove si passano due ore in splendida compagnia lavorando a maglia.

Ricordo ancora lo scambio di messaggi con la mia Ambasciatrice Alice:

“Buongiorno sono Eleonora e ho conosciuto da poco il progetto Cuore di maglia. Non sono molto brava. So giusto buttare i punti, fare dritto e forse rovescio, ma ho una grande voglia di collaborare”.

Non mi sembrava vero di aver trovato qualcosa che mi riavvicinasse al mio  grande sogno: diventare pediatra. Poi abbandonato, perché le strade della vita si sa ci portano altrove. Ma i fili del cuore, quelli no, quelli riportano sempre a destinazione.

E così mi sono cimentata, e grazie ai preziosi consigli e alla voglia di imparare e costruire mese dopo mese corredini per i piccoli super eroi, sono riuscita a migliorare tantissimo, anche se ancora tanto ho da imparare!

Gli stimoli sono tanti. Cuore di maglia, non solo porta morbide coccole nei reparti di neonatologia italiani ma è stata presente anche nelle zone del terremoto in Abruzzo, a Lampedusa e con Emergency  nelle zone di guerra del medio oriente, dove tantissimi bambini sono stati stretti nel caldo abbraccio delle copertine fatte a mano con tanto amore.

Ogni mese la responsabile ci sottopone un nuovo progetto da realizzare che viene studiato in base alle esigenze dei bimbi nelle incubatrici.

Ci sono  i corredini “classici” che sono costituiti dai sacchi nanna, dei piccolissimi sacchi a pelo dove i bimbi possono riposare, oppure dai Mini twist, delle piccole coperte triangolari che permettono di avvolgere il bimbo e poi possono trasformarsi in piccoli scialli per le mamme, i berretti piccoli e morbidissimi e le scarpine, grandi quanto mezzo pavesino e rigorosamente senza cuciture.

Il momento della scelta del filato è un momento bellissimo perché si può dar sfogo alla fantasia!

Spesso mi capita di vedere un gomitolo e di associarlo già ad un animale e quindi di conseguenza immaginare già come sarà il set che realizzerò.

Ci sono poi i momenti più speciali dell’anno, quelli delle feste. Come ad esempio il Natale. Per un genitore con un piccolo che sta cercando di lottare per la vita può essere una ricorrenza quasi scomoda.

E’ per questo che per ogni Natale Cuore di Maglia realizza tantissimi set a tema: rossi, a righe bianche e rosse, con le renne per far in modo che il primo Natale sia davvero un ricordo dolce  e magico e l’incubatrice rimanga solo un piccolo ricordo sfocato sullo sfondo.

Lo scorso Natale abbiamo realizzato un doudou delizioso a forma di albero di Natale. Se vi state chiedendo cosa sia il doudou è una piccolissima copertina a cui è unita una parte morbida, sempre fatta di lana, riempita con dei fili d’avanzo.

Il bimbo la stringe forte per coccolarsi.

Il doudou dorme qualche giorno con la mamma, così il bimbo ne sentirà il profumo anche nella incubatrice e si sentirà meno solo.

La maglia è un mondo fantastico! Permette di realizzare capi meravigliosi e di rilassare la mente.

Per me è una sorta di meditazione, che riesce a farmi staccare da tutto e farmi dimenticare lo stress della giornata.

Riesce a toccare le corde più profonde del cuore.

Diventa poi magica, se riesce nell’intento di fare una coccola a questi piccini  e di rimando un sorriso sul viso dei loro genitori così tanto in pensiero.

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