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Marzo è uno dei mesi che amo di più perché finalmente ci lasciamo alle spalle la brutta stagione, accogliamo la primavera e ci godiamo anche la festa delle donne.
Oltre a quest’ultima ricorrenza ne esiste, da pochi anni, un’altra davvero significativa ma poco conosciuta da molte di noi. È proprio questo il motivo che mi ha spinta a decidere di parlarvene.
Si tratta della Quarta Giornata Mondiale dell’ ENDOMETRIOSI. Per l’occasione si terranno in tutto il mondo tante manifestazioni mirate alla sensibilizzazione collettiva e sociale verso questo doloroso tema tutto femminile . La giornata cadrà sabato 25 Marzo.
L’ ENDOMETRIOSI è una malattia cronica che colpisce circa una donna su dieci. L’endometrio è un tessuto che ricopre l’interno dell’utero. Esso normalmente cresce e si sfalda, venendo poi espulso con il sanguinamento del ciclo mestruale. La malattia causa la formazione di pezzi di tessuto endometriale anomalo. Essi possono trovarsi non solo nell’utero (endometriosi interna) ma anche in altre zone come le tube, la vescica e le ovaie (endometriosi pelvica esterna) potendo arrivare anche in aree del corpo più lontane ed extrapelviche come nell’intestino, nei polmoni etc.. Questi tessuti anomali si comportano come quelli normali che rivestono l’utero, ovvero subiscono un sanguinamento che normalmente verrebbe espulso con le mestruazioni. Non potendo però essere espulso dal corpo esso può causare una grave infiammazione che in molti casi risulta essere davvero molto dolorosa.

Io sono molto sensibile riguardo a questo tema perché una persona a me molto vicina ne soffre da anni. Mio malgrado inizialmente non avevo  compreso a fondo quanto fosse debilitante ed invalidante l’endometriosi nella vita di tutti i giorni. Con il senno di poi credo che avrei potuto fare di più per starle vicina moralmente. L’appoggio e la comprensione di chi ti sta intorno è, infatti, fondamentale per chi ha questi dolori cronici. Con il passare del tempo ho potuto constatare quanto sia frustrante stare tanto male e non riuscire ad avere la diagnosi giusta.
Purtroppo è una malattia molto complessa che si manifesta con tanti sintomi diversi e soggettivi (si dice, infatti, che non esista un caso di endometriosi perfettamente uguale ad un altro).
Per questo è molto difficile incappare nel personale medico capace di riconoscerla tempestivamente.
La diagnosi tardiva è uno dei problemi più gravi sui quali bisognerebbe porre l’attenzione. Per chi si ammala e non riceve una terapia adeguata la vita diventa veramente molto difficile e condizionata dalla paura del DOLORE .
Vi faccio questo esempio: immaginate con quanta ansia, preoccupazioni e paura una futura mamma si immagina i dolori del travaglio. Pensate a come si prepari psicologicamente nei nove mesi e si chieda se sarà in grado di affrontare un dolore atroce che, comunque, ha un fine meraviglioso. Ecco adesso immaginate di dover subire ogni mese malesseri che per intensità possono essere pari o superiori a quelli ed inoltre non finalizzati a un qualcosa di positivo.

Chi soffre di ENDOMETRIOSI e non trova un personale medico specializzato rischia di incappare in pregiudizi di ogni genere dettati dall’ignoranza. “Quanto la fai lunga!” “Sono solo dolori mestruali!” “È un malessere psicosomatico!” Questi sono tutti commenti con i quali le donne portatrici della patologia si possono scontrare. Se il DOLORE CRONICO della malattia – che condiziona la vita privata, scolastica o lavorativa – viene sminuito o non preso sul serio chi ne soffre si sentirà perso, non compreso e solo.

È quindi fondamentale divulgare quanta più informazione possibile affinché chi ha il dubbio di soffrire proprio di ENDOMETRIOSI venga indirizzata da subito verso le strutture specializzate. Ad oggi non è dato sapere con certezza come prevenire questa malattia ma per garantire una qualità di vita buona alle donne ammalate è fondamentale una diagnosi precoce ed una terapia adeguata.  I sintomi che la caratterizzano sono vari, soggettivi e molteplici: crampi acutissimi durante il ciclo, dolori alla minzione e legati ai movimenti intestinali, infiammazione dei nervi, infertilità, sanguinamenti eccessivi, debolezza e gonfiori, dolore durante e dopo i rapporti sessuali..e molti altri.

La terapia adeguata verrà valutata caso per caso nei centri specializzati, dove lavorano equipe mediche esperte di questa malattia (una struttura davvero valida è il Negrar, Ospedale Sacro Cuore Don Calabria, Verona). In genere gli antidolorifici sono solo palliativi ed è opportuno curarsi con una terapia ormonale (tipo la pillola anticoncezionale o un altro metodo volto ad inibire l’ovulazione) o con interventi chirurgici in laparoscopia che asportano i tessuti endometriali anomali. Purtroppo essendo una malattia cronica potrebbero essere necessari più interventi nel corso della vita, in alcuni casi anche per preservare la fertilità.

Spero vivamente che le nuove generazioni di donne possano confrontarsi con medici capaci di capire quanto sia debilitante la sofferenza. Trovarsi davanti personale informato è il primo passo verso la guarigione fisica e mentale. Tutte le donne che soffrono di ENDOMETRIOSI sono delle vere e proprie guerriere che hanno trovato il coraggio di affrontare e convivere con un terribile avversario.

Per chi fosse interessato ad avere ulteriori informazioni può documentarsi  presso l’ A.P.E Onlus.

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