Quante volte vi è capitato di vedere per la prima volta una persona e pensare che non sembrasse molto simpatica, anzi, pensare proprio che sembrasse antipatica?

Saltare subito alle conclusioni è un atteggiamento completamente istintivo, ma che spesso crea delle spiacevoli conseguenze.

Io sono stata sempre “dall’altra parte”. Ho sempre comunicato, mio malgrado, sensazioni negative a chi mi vedeva. La gente è sempre convinta che io sia arrabbiata, o infastidita, o, ancor più spesso, snob. Insomma, io ho la faccia da stronza. E non ci posso fare niente. Tutte le volte che il mio viso è a riposo, tutte le volte che penso ai fatti miei e non sto cercando di esprimere alcun sentimento, la mia faccia dice un’altra cosa. Dice “Io ti disprezzo, mi fai un pò schifo, non ti avvicinare che non ho nessun interesse a parlare con te” (oh, a volte è pure vero, ma sono casi rari ).

Ecco, da qualche anno a questa parte tutto questo ha un nome: si chiama sindrome della “resting bitch face” (o bitchy resting face) che in italiano potremmo tradurre “hai la faccia da stronza quando sei a riposo”.

Ci sono diverse celebrità che ne soffrono, una su tutte Kristen Stewart (La Bella di Twilight); chi non ha pensato fosse antipatica? Beh, io non so se effettivamente lo sia, certo è che non è una sua espressione facciale a potercelo dire.

ph. DOMINIQUE CHARRIAU/WIREIMAGE

Insomma, è importante che ci si renda conto che per alcuni di noi quello che comunichiamo non è quello che “vorremmo” comunicare. Io ho avuto ed ho effettivi problemi sociali con la mia rbf: di primo acchito non piaccio, non sto simpatica, e questo non aiuta in nessun ambito, da quello più banale del fare nuove conoscenze, a quello lavorativo, dove parto decisamente svantaggiata nella comunicazione.

Victoria Beckam, un altro illustre esempio di rbf. (Ph. SHIRLAINE FORREST/GETTY IMAGES)

Volete sapere se anche voi avete la resting bitch face?

Provate con questo facereader che due scienziati della Noldus Information Technology hanno messo a punto nel 2015: inserite una fotografia nitida del vostro viso A RIPOSO.

Se il risultato darà una barra abbastanza lunga nella sezione “contempt” (disprezzo), allora vorrà dire che anche voi siete affetti da rbf.

analisi resting bitch face: la barra “contempt” conferma che ho questa sindrome!

Cosa fare, quindi?

Da una parte, ora che conoscete il problema, potrete diventare più empatici con gli altri, cercando di evitare di saltare subito alle conclusioni quando li vedete (potrebbero avere una resting bitch face, no?); dall’altra, se anche voi come me soffrite di questo strano fenomeno, potreste iniziare a sforzarvi di sorridere di più.

Scherzavo, non funziona. Perchè se siete sovrappensiero, e avete quindi il volto a riposo, come potete ricordarvi di sorridere?

Niente, possiamo solo fare una cosa: affidarci all’empatia di chi incrociamo.

Marta M.

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