Quando io e il mio compagno abbiamo deciso di trasferirci alle Canarie, prima di scegliere in maniera definitiva in quale isola e quindi in quale città, ci siamo preoccupati di scoprire come fosse il livello medio delle scuole, perché abbiamo un bambino di quasi tre anni e dobbiamo pensare al suo futuro.

La scelta dell’asilo è stata facile: si tratta di una struttura privata bilingue, dove Leone è seguito da due maestre, una madrelingua inglese e una madrelingua spagnola. La mattina parlano esclusivamente inglese e il pomeriggio passano allo spagnolo. Questa scelta sta portando diversi benefici: mio figlio sta imparando contemporaneamente entrambe le lingue con ottimi risultati e senza particolari sforzi e può frequentare un ambiente dove si incontrano numerose culture, perché questa tipologia di scuola è naturalmente preferita dalle persone straniere (nella sua classe, per esempio, ci sono due inglesi e un cinese).

L'entrata del Garabato, l'asilo di Leone.
L’entrata del Garabato, l’asilo di Leone.

A questo punto, però, a noi è sorto un dilemma: e una volta finito l’asilo? Ci saranno scuole pubbliche che permettano a nostro figlio di non perdere le nozioni acquisite? No.

Quindi?

Quindi abbiamo iniziato a dare un’occhiata alle scuole private. In primo luogo bisogna dire che qui le scuole private sono tenute in grandissima considerazione e hanno tutte un’alta reputazione. Di solito vengono scelte proprio per permettere ai figli di acquisire maggiori conoscenze ed essere liberi di scegliere il proprio futuro entro una rosa più ampia di possibilità. In secondo luogo bisogna ammettere che sono più economiche di quelle italiane. I pochi istituti italiani privati degni di nota costano delle cifre mensili assurde. Qui costano tanto, ma non tantissimo.

Queste strutture, solitamente, seguono i ragazzi dai 3 ai 18 anni (fino al bachillerato, ovvero la loro maturità), e sono organizzate molto bene, con delle ore di lezione e con una serie di attività extrascolastiche molto interessanti, che spaziano dallo sport, alla musica, a qualsiasi forma d’arte. Noi ne abbiamo selezionate 5 e siamo andati a vederle una per una. L’unica cosa che ci importava era che in tutte la lingua principale fosse l’inglese. Questo fatto ci è molto utile anche perchè, dovessimo un giorno decidere di andare a vivere altrove, sarà più facile trovare una scuola simile e introdurci Leone.

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Un piccolo schema comparativo delle scuole disponibili.

Dopo averle viste e aver parlato con i responsabili, la scelta è andata senza nessun dubbio sulla British School of Gran Canaria: non solo siamo rimasti colpiti dalla struttura (laboratori di chimica, di fisica, di musica, d’arte…) ma ci hanno davvero convinto sul metodo e sull’attenzione nei confronti di ogni singolo alunno.

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Il prospetto informativo della British School

Bene, perfetto, tutto fatto? No. Ovviamente c’è una lista d’attesa! Leone è settimo in classifica: ci hanno confermato che prima o poi verremo chiamati, ma non sappiamo bene quando…

Nel frattempo, per fortuna, l’asilo dove  va e dove si trova molto bene è anche una scuola materna, quindi continueremo a portarlo lì in attesa di fare il grande salto e andare a imparare nella scuola più fichissima dell’isola.

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