Tornare al lavoro dopo la maternità è uno di quei pensieri che una neomamma cerca di chiudere per bene nei meandri più nascosti della mente. ”Ma si, ci penserò quando sarà il momento!!

Ed eccolo qui, il fatidico giorno è arrivato in un battibaleno e tu non ti sei nemmeno accorta come.

Mille paure, mille pensieri invadono la mente: i miei più ricorrenti erano ”Saprò fare ancora il mio lavoro?”, ”Con mia figlia come farò?

Vorrei fare una premessa. Lavorando in una scuola statale ho avuto la possibilità di stare a casa con la mia famiglia prima per cinque mesi di maternità obbligatoria e poi per sei mesi di maternità facoltativa. Ho cresciuto mia figlia, le sono stata vicina e questo per me è stato il regalo più grande e per niente scontato.

Le settimane prima del rientro sono state un pò frenetiche.

Mi sono focalizzata su dei punti ben precisi, alcuni dei quali organizzativi. Il primo e più importante era ”Con chi lascio Ilaria per cinque ore’”, e qui mi è venuta incontro mia suocera, offrendosi di pensare a lei. Non avevo mai lasciato mia figlia, prima di questo periodo, non più di due ore; le ho sempre dato io il pranzo, la cena, l’ho sempre addormentata io di pomeriggio. Insomma, ero molto preoccupata, però mi sforzavo di pensare che tutto sarebbe andato per il meglio; magari le prime volte avrebbe fatto capricci per mangiare, ma poi si sarebbe abituata.

E qui si allaccia il secondo punto ”Come faccio per preparare il pranzo?” Stando a casa ho sempre preparato giornalmente il brodo vegetale fresco, ho sempre pensato alle quantità e scelto gli alimenti. Ilaria ha una forma di intolleranza a dei determinati cibi e quindi non mi fidavo molto a lasciarla a pranzo. Mi sono quindi trovata molto bene organizzando un menù della settimana e preparando il brodo e congelandolo in contenitori singoli già misurato. Giornalmente lo scongelavo e mettevo in altri due contenitori la pastina o riso pesati e poi carne o pesce o legume o formaggio. Così stavo più tranquilla io e non caricavo mia suocera dal dover pensare a preparare completamente tutto.

Altro punto che mi destava un pò di ansia era ”Cosa mi metto per andare al lavoro?”.

Si sà, dopo il parto il corpo cambia e io personalmente mi vedo molto diversa rispetto a prima e quello che un anno fa mi andava e mi ci trovavo bene, ora proprio non me lo posso vedere indosso. Allora, dopo essermi provata tutto l’armadio, mi sono armata delle più buone intensioni e sono andata a comprarmi poche cose mirate ma che almeno mi facevano stare bene con me stessa.

Come mi organizzo per sistemare casa?” Ecco questo è uno punti che ancora ha bisogno di molti ritocchi e va rivisto molto bene! Che dire, non sono riuscita a mettere in atto quello che avevo deciso di fare. Prima del rientro avevo pulito a fondo tutta la casa, stanza per stanza e il buono proposito era quello di sistemare e pulire la mattina presto quando avevo il turno del pomeriggio e il pomeriggio quando avevo quello di mattina. Ho preferito stare con mia figlia e riposarmi e la casa ne ha risentito parecchio. Ma ci sarà tempo e modo per migliorare!

La prima settimana di lavoro è così andata, benissimo, ben oltre le mie aspettative. Non solo mi sono resa conto di saper ancora fare il mio lavoro, ma ho visto mia figlia crescere, stare serena. Il suo bacio e il suo saluto mi hanno aiutato ad affrontare tutto nel migliore dei modi. Si, ora sono pronta a ricomiciare!

Consuelo Zuccaccia

 

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