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Volevo parlarvi della mia esperienza con la donazione del cordone al momento della nascita dei miei bambini. 
Il sangue del cordone ombelicale, quello cioè che rimane nella placenta e nel cordone dopo la nascita, è una risorsa preziosa, è fonte di cellule staminali emopoietiche, capaci di evolversi e costituire i diversi elementi del sangue.
Sapevate che in Italia è vietato conservare il sangue cordonale per il bambino stesso (per poterlo usare eventualmente in futuro)?
Perché al momento non ci sono dimostrazioni che possa essere di qualche utilità: gli studi scientifici mostrano infatti che per la cura di malattie è preferibile usare sangue proveniente da una persona diversa dal paziente, perché in questo modo la terapia ha maggiori possibilità di successo.
In nessun caso dunque rappresenta una forma di prevenzione per l’eventuale insorgenza futura di malattie. Si tratta perciò di iniziative commerciali non istituzionali.

Quando aspettavamo Benedetta sentivamo forte il desiderio di donare il sangue cordonale. Avevamo ricevuto un regalo immenso dal Cielo ma in qualche modo anche dalla scienza, proprio la ricerca scientifica aveva permesso che il nostro desiderio diventasse realtà e a loro volta altre persone donando l’avevano reso possibile, perciò, sentivamo in qualche modo di dover rendere il favore.
Ecco al momento del parto, in quel meraviglioso istante in cui ci veniva data in mano una vita, nel vostro piccolo abbiano voluto regalare ciò che avrebbe potuto salvarne un’altra.
Sei mesi dopo siamo stati convocati per analisi e accertamenti e Benedetta venne trattata come una super-star, ma la cosa più commovente fu ricevere una cartolina, anni dopo, dalla banca del sangue cordonale ” la sacca di sangue prelevata dal tuo cordone cara Benedetta è andata a buon fine” … pazzesco che per così poco si riceva così tanto vero?
Così quando Alvise stava per nascere la scelta era naturale ma non fu tanto semplice.
In Messico, dove lui è nato, esiste una banca solidale ma è molto poco conosciuta ( diciamo pure sconosciuta ) e senza fondi. Le persone che possono decidono di conservare per il proprio bambino il sangue prelevato. Le banche private negli anni hanno portato a credere che fosse la scelta giusta se si ha a cuore la salute dei propri figli. Le persone non abbienti invece non hanno i mezzi per farlo e perciò la pratica non è diffusa.image

Con l’aiuto del ginecologo, l’abbiamo trovata, ci hanno fornito il kit e chiesto di pagarne il trasporto dopo il prelievo perché per loro non era possibile gestirlo.
Il parto e’ stato meraviglioso e la donazione possibile.
Altre cellule sono lì che aspettano, forse un giorno qualcuno al mondo ne avrà bisogno!

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