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Collezione P/E 2016

Sono entrata al Boscolo Hotel in centro a Milano, mentre un uomo alto e distinto mi accompagnava all’ingresso. Ho pensato subito che la magia fosse iniziata ancor prima di arrivare all’evento, ma devo dire che scendendo le scale per far parte del press day del brand australiano Mischka Aoki ho creduto di esser diventata anche io una principessa.

Solo dopo ho realizzato che i vestiti sono solo per bambine, per bambine fashion!

La collezione di Mischka Aoki è finalmente arrivata in Italia. Si fa subito notare per i colori che tendono al fluorescente, contornati da fiori e schizzi di colore a contrasto.

Colori fluorescenti e fiori per la collezione di Mischka Aoki
Colori fluorescenti e fiori per la collezione di Mischka Aoki

La fa da padrone il tulle, che anima i vestiti e li rende sontuosi e mai banali.

Il clou della collezione Primavera/Estate ‘16 è dedicato, però, alla favola de La Bella Addormentata.

Ispirazione della collezione: La Bella Addormentata
Ispirazione della collezione: La Bella Addormentata

Un trionfo di abiti sofisticati, di perline di cristallo, di pizzo, di colori tenui su tessuti di altissima qualità e la brillantezza degli Swarovsky rendono unici questi modelli.

Perline e ricami: le particolarità della collezione
Perline e ricami: le particolarità della collezione
Perline e ricami: le particolarità della collezione
Perline e ricami: le particolarità della collezione

Mi sono innamorata, però, del modello Hail to the Queen: un abito che si fa notare per il luminoso tulle bianco più corto sul davanti e lunghissimo sul retro, con preziosi cristalli sul corpetto a formare dei fiori.

Hail to the queen
Hail to the queen

Altra chicca che non è sfuggita a me ma che non sfuggirebbe a nessuna donna è la collezione di calzature interamente Made in Italy, dove si notano applicazioni di cristalli, farfalle e fiori che fanno l’effetto 3D, completata dalla linea degli accessori.

Scarpe e accessori Made in Italy
Scarpe e accessori Made in Italy

Innamorarsi dei vestiti di Mischka Aoky è stato semplicissimo, ed ho subito immaginato Annalou tra tutta quella luce.

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