Che i bambini di ogni età siano attratti dai suoni è indiscutibile, lo so per esperienza diretta: il mio bambino di 10 mesi è un incredibile generatore di rumori, passa la maggior parte del suo tempo a scoprire i possibili usi di ogni oggetto e, di solito, quello che preferisce è sbatterlo violentemente a terra, provocando grosse risate (sue) e mal di testa (nostri). Ma non solo: di ogni regalo ricevuto la parte preferita è la carta, che stropicciata fa un suono meraviglioso e cantare mentre lo si culla non induce più il sonno, ma anzi risveglia la sua attenzione. Mal di testa e occhiaie a parte, adoro constatare che i suoni gli provocano delle sensazioni.
Ma allora perché non aiutarlo in questa ricerca, perché non guidarlo in queste sue scoperte affidandosi a dei professionisti?
Ho recentemente scoperto l’esistenza di “Music Together”, progetto nato a Princeton nel 1987 e diffuso in tutto il mondo e ne sono rimasta affascinata. L’idea di base è semplice: stimolando il naturale istinto musicale presente nel bambino lo si può aiutare a sviluppare la sua musicalità futura, gli si possono dare, in pratica, quelle basi su cui lavorerà in un eventuale percorso di studi futuri. Non si tratta quindi di creare dei piccoli geni del pianoforte modello Cina, non sono “lezioni di musica”, sono dei momenti di gioco e allegria che il bambino passerà con i propri genitori e con altri bambini.
Dal mio punto di vista è un grosso regalo da fare ai propri figli, anche se non faranno studi musicali. E’ cultura generale. E poi, diciamocelo, dev’essere parecchio divertente!
I corsi sono presenti in molte città del nord e del centro Italia, per info e costi consultare il sito
http://www.musictogether.it/index.html
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