MILLEQUATTROCENTOSESSANTA.

Millequattrocentosessanta.
Un numero come altri no?!
Millequattrocentosessanta sono i giorni che mi separano dall’ultima vacanza al mare, nel 2010 a Ibiza!
Se penso a questi millequattrocentosessanta giorni passati, quanti cambiamenti nella mia vita!
Per esempio, la mia vita sentimentale è cambiata notevolmente:
Quando partii per Ibiza ero stata appena mollata da uno pseudo moroso che diceva di amarmi troppo e di non potermi dare quello che volevo…
Perché lui sapeva quello che volevo?!
Tornata a casa dopo solo sette giorni, lo vidi mano nella mano con un’altra.
Per poi passare dal trentatreenne mammone, che se faceva tardi doveva chiamare mamma per tranquillizzarla!
Vogliamo parlare del Peter Pan di turno, che solo dopo tre appuntamenti ti dice che, in questo ordine:
Non vuole sposarsi.
Non vuole figli.
Non vuole convivere.
Sta bene così single.
Infatti è ancora lì seduto al bar, single appunto!
E poi è arrivato Lui, A, il mio quasi maritino, a farmi ricredere che non tutti gli uomini sono stronzi, non sta bene dire parolacce, ma quando ce vuole ce vuole!
Caratterialmente ci somigliamo parecchio e abbiamo avuto esperienze simili, forse per questo ci capiamo al volo!
È stato amore dal primo sguardo!

Copyright©Adelaide_s_mom

Ma in questi millequattrocentosessanta giorni sono cambiate le mie priorità, perché se prima la mia giornata era suddivisa così:
Nove ore di lavoro, doccia veloce e aperitivo con le amiche quasi tutte le sere, ora mi sveglio all’alba con Teletubbies, biberon, cambio pannolino e vado a letto alle 20:30 con Peppa Pig in inglese!
Sì perché in questi millequattrocentosessanta giorni ho subito due operazioni e mi avevano assicurato che difficilmente avrei avuto bambini.
Dieci mesi fa è nata Adelaide la mia cucciola, che ci ha stravolto in meglio la vita!

Copyright©Adelaide_s_mom

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Se millequattrocentosessanta giorni fa vivevo da sola nel mio mini appartamento in centro storico, ora viviamo in un appartamento di fronte al parco come una vera famiglia e abbiamo fatto amicizia coi genitori e i bambini del nostro quartiere!
Chi mi conosce bene, dice che in questi millequattrocentosessanta giorni sono cambiata:
Ora capisco le mie colleghe che appena finito al lavoro scappavano a casa dai loro pargoli e non si fermavano per un caffè.
Dicono che sia diventata più paziente e per fortuna, perché coi bambini di pazienza ce ne vuole e tanta!
Perché Vi ho raccontato tuttoció?!
Per dirVi di non gettare la spugna, di guardare il bicchiere mezzo pieno e pensare positivo, che la ruota girerà, magari in meglio, alle volte basterà attendere millequattrocentosessanta giorni.

Troverete questo post anche sul mio blog Ninnananna Ninna – O.

G.

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